martedì 11 giugno 2013

Nei bassifondi



I cinque lingotti d'oro richiesti ci furono recapitati con notevole rapidità, e sei sparirono rapidamente nella borsa del signor Wolf. Nell'attesa, comunque, alcuni di noi decisero di non dissipar tempo, benché nei fatti le loro occupazioni si siano protratte ben più del tempo necessario a ricevere il materiale.
Ozzy decise di aver bisogno di abiti nuovi, perché le sue discinte vesti lo imbarazzavano o, più probabilmente, era irritato dalla circostanza per cui, pur avendo più volte provato a servirsi a scopi utilitaristici delle proprie grazie offrendole a chicchessia, erano state sempre rifiutate: meglio celarle, dunque. Il Curte lo accompagnò, ed uscirono dal mio orizzonte. Nel frattempo, Rocco si dedicò a insidiare la poco custodita virtù di una procace signorina, la cui coda di demone rendeva lecito dubitare la sua appartenenza al genere umano, ed io ed Alessandro ordinammo un vino, che si rivelò invero eccellente.
Stavamo ancora sorseggiandolo, in compagnia del signor Wolf, oramai pagato, quando ritornarono Ozzy e il Curte, vestiti a nuovo. Vorrei nascondere questa onta della compagnia con la quale mi accompagno, ma mi sono ripromesso di essere fedele nel racconto, sicché non posso tacere che Ozzy mosse gran villania ad una fanciulla (o almeno così mi fu raccontanto), inducendola financo al pianto, quando mozzò con un morso l'esile capo del suo minuscolo cane da compagnia, invero appartenente ad una razza curiosa quanto inutile, nota come chiwawa.
Del resto, la punizione incombeva su di lei: con i suoi abiti nuovi e costosissimi, tra l'altro filati da un sarto italiano (Armani), dovette subito seguirci giù per le fogne di Los Angeles, i cui cunicoli percorremmo per un paio d'ore prima di trovarci di fronte ad una enorme porta circolare, alla quale il Sig. Wolf bussò con un complicatissimo codice di circa un minuto, al seguito del quale la porta si aprì rivelando una meravigliosa, enorme biblioteca. Vi si trovavano anche il Furioso nella copia da me manoscritta (che emozione tenerla fra le mani dopo secoli!) e una copia del Sine Requie, che il bibliotecaio fece autografare dal Cutre.
Messo a tacere Rocco assegnandogli una copia del Kamasutra, il bibliotecario, su richiesta di Wolf, ci spiegò la difficile questione nella quale ci eravamo cimentati: l'ingresso alla fortezza della Yakuzia (dentro la quale avremmo dovuto cercare l'alleanza della figlia del boss e recuperare un libro di magia rubato alla meravigliosa biblioteca nella quale ci trovavamo) era tutt'altro che agevole, e anche il passaggio segreto che ci avrebbe indicato era vigilato, nel luogo chiave di un ponte, da un demone, il quale ci avrebbe lasciato passare solo se fossimo stati in possesso di un monile, ora nelle mani di un certo Top Dollar.
Ossia, il vampiro più potente di Los Angeles.

2 commenti:

  1. Autoincensazione!
    Comunque: scritte grigio scuro su sfondo nero. V'odio. :P

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    1. Lascia perdere non sono riusicto a cambiarle in nessun modo, non so assolutamente come ci sia riuscito!!! ;-)

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